venerdì 13 giugno 2014

Cile - Australia 3-1

IL TABELLINO

Cile (4-3-3): Bravo 7 (c), Mena 6, Isla 6, Medel 6, Jara 5.5, Vidal 6.5 (60′ Gutiérrez 6 ), Valdivia 7, Aranguiz 6.5, Diaz 6, Sanchez 7.5(68′ Beausejour 6.5), Vargas 6 (87′ Pinilla 6)
All.: Sampaoli

Australia (4-5-1): Ryan 5.5, Franjic 5 (49′ McGowan 5.5), Davidson 5.5, Spiranovic 5, Wilkinson 6, Milligan 6, Oar 6 (69′ Halloran 5.5), Jedinak 6 (c), Bresciano 6 (78′ Troisi 5.5), Cahill 7, Leckie 6.
All.: Postecoglou

Arbitro: Noumandiez Doue (CDA)
Marcatori: 12′ Sanchez (C), 14′ Valdivia (C), 35′ Cahill (A), 90′+2 Beausejour (C)
Note Ammoniti: Cahill (A), Jedinak (A), Milligan (A), Aranguiz (C)



IL RIASSUNTO

Il primo turno del gruppo B di questi Mondiali 2014 si completa con la sfida tra Cile e Australia, che ha visto i sudamericani imporsi per 3-1.

Nel primo tempo il Cile è totalmente padrone del campo, dominando gli avversari e riuscendo ad andare rapidamente sul 2-0. Prima Sanchez riesce ad insaccare dopo un batti ribatti in area di rigore, poi è Valdivia a segnare con un bel destro che si infila sotto la traversa.
L'Australia ha un sussulto d'orgoglio a fine primo tempo, e al primo tiro in porta accorcia il risultato: su un cross dalla destra, Cahill sovrasta Medel e batte il portiere per il 2-1.

Nel secondo tempo viene subito annullato un gol all'Australia: decisione giusta, perché di nuovo Cahill era in posizione irregolare. Il Cile si sveglia dal torpore, e va vicinissimo al 3-1, ma Wilkinson riesce a salvare sulla linea il tiro di Edu Vargas. Il gol che chiude il match arriva al 93' con il subentrato Beausejour, che batte il portiere dopo una respinta su un tiro di Pinilla.



LE PAGELLE

=== CILE ===

Claudio BRAVO 6 – Ha delle responsabilità sul gol di Cahill, poi tira un sospiro di sollievo sul fuorigioco del giocatore australiano più pericoloso. Buona la doppia parata su Bresciano.

Mauricio ISLA 5 – E’ lento anche quando va al tiro. I cross sono inguardabili.

Gary MEDEL 5,5 – Soffre tantissimo Cahill, partita complicata. In difficoltà sulle palle alte.

Gonzalo JARA 5,5 – Come il compagno di reparto, patisce il centravanti avversario e le palle alte.

Eugenio MENA 6 – A intermittenza, cerca di appoggiare i compagni in proiezione offensiva.

Marcelo Alfonso DIAZ 6 – Il centrocampista del Basilea dà un apporto quantitativo.

Charles ARANGUIZ 6 – Corsa e polmoni, non demerita.

Jorge VALDIVIA 6,5 - Il centrocampista del Palmeiras segna un gol bellissimo con un destro che muore sotto la traversa. Niente male (dal 68’ Jean BEAUSEJOUR 6,5 – Sforna dei cross interessanti e segna il gol che chiude il match. Una perla).

Arturo VIDAL 5 – Partita negativa condizionata dal solito infortunio che non gli dà pace. Esce stizzito (dal 60’ Felipe GUTIERREZ 6 –Un contributo onesto per serrare le fila).

Eduardo VARGAS 5,5 - Sfiora il gol ma il salvataggio di Wilkinson glielo nega. E’ un errore che poteva costare caro, ringrazia i compagni (dall’88’ Mauricio PINILLA s.v.).

Alexis SANCHEZ 7 – Sigla gol e assist ed è il primo cileno a riuscire nell’impresa in un Mondiale. E’ il solito furetto che fa ammattire gli avversari.

All. Jorge SAMPAOLI 6,5 – La prima vittoria è centrata. La squadra soffre un po’ troppo nella ripresa, ma ottiene il primo scalpo.

=== AUSTRALIA ===

Mathew RYAN 5,5 – Incerto in occasione del gol che apre la sfida. Non propriamente una sicurezza.

Ivan FRANJIC 5,5 – Esce all’inizio della ripresa per un problema alla gamba sinistra. Nel primo tempo non brilla (dal 49’ Ryan MCGOWAN 5,5 – Non cambia la sostanza rispetto al compagno di reparto).

Matthew SPIRANOVIC 6 – Fa un capolavoro con un intervento tempestivo sul cross di Beausejour. Si barcamena.

Alex WILKINSON 6 - Salva sulla linea un tentativo di Edu Vargas e tiene aperto il discorso.

Jason DAVIDSON 5,5 – Non spinge né copre. Troppo timido.

Mark MILLIGAN 5,5 – Il centrocampo non foraggia abbastanza le giocate degli attaccanti e lui ne sa qualcosa.

Mile JEDINAK 5,5 – Non una gara memorabile, anzi. Ci mette il fisico ma non basta (dal 69’ Ben HALLORAN 5,5 – Entra per favorire la ricerca del pareggio, ma si fa notare poco).

Mathew LECKIE 6 - Si fa vedere soprattutto nella ripresa. Generoso per corsa e volontà.

Mark BRESCIANO 6 – Il solito Mark sempre pronto a sacrificarsi. Va vicino al gol con un doppio tentativo, è abile Bravo a negarglielo (dal 78’ James TROISI s.v.).

Tommy OAR 5 – Nel pacchetto offensivo è il giocatore più in ombra. Rimandato.

Tim CAHILL 6,5 - Oltre al gol, è sempre il più pericoloso dei suoi. Ha una marcia in più rispetto ai compagni e di testa sono tutte sue. Il raddoppio gli viene annullato per un fuorigioco segnalato correttamente: urlo strozzato in gola.

All. Ange POSTECOGLOU 6 – La partita poteva finire con una sconfitta pesante dopo l’uno-due fulminante, invece resta aperta fino alla fine. Una piccola consolazione per una squadra con mezzi limitati.

LE FOTO








Spagna - Olanda 1-5

IL TABELLINO

SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Azpilicueta, Piqué, S. Ramos, Jordi Alba; Xabi Alonso (63' Pedro), Busquets;  Iniesta, Xavi, Silva (78' Fabregas); Diego Costa (62' Torres).
All: Del Bosque.

OLANDA (5-2-1-2): Cillessen; Janmaat, De Vrij (74' Veltman), Vlaar, Matins Indi, Blind;  De Guzman (63' Wijnaldum), De Jong; Sneijder; Robben, Van Persie (79' Lens).
All: Van Gaal

Arbitro: Rizzoli (Ita)
Marc.: 27' rig. Xabi Alonso (S); 44' Van Persie, 53' Robben, 64' De Vrij, 73' Van Persie, 80' Robben (O)
Ammoniti: 25' De Guzman, 41' De Vrij, 66' Van Persie (O); 64' Casillas (S)
Espulsi: /
Note: /



IL RIASSUNTO

L'Olanda vendica nel migliore dei modi la finale del 2010 umiliando la Spagna per 5-1. Una "manita" incredibile, che ha visto i campioni in carica presuntuosi dopo il vantaggio e con enormi lacune difensive.

Il primo tempo parte a ritmi lenti, con la Spagna che controlla il pallone mentre l'Olanda prova a ripartire in contropiede con lanci lunghi spesso sterili. La scossa la dà al 26' Diego Costa, che prende palla dentro l'area e supera de Virj che lo stende causando il calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Xabi Alonso, che non sbaglia e porta in vantaggio la Roja.
Gli Orange non ci stanno, e iniziano ad attaccare con maggiore intensità; il pareggio arriva al 44', con un gol stupendo. Blind fa un lancio di 40 metri che sorprende la difesa avversaria, Van Persie appena dentro l'area di rigore si inventa un pallonetto tuffandosi di testa che batte Casillas.

Nel secondo tempo l'Olanda trova subito il gol del vantaggio: ancora Blind lancia Robben che controlla, supera Piqué e batte il portiere con un bel sinistro. La Spagna subisce il colpo, e al 60' gli uomini di Van Gaal vanno vicinissimi al ko, ma il terrificante destro di Van Persie si infrange sulla traversa.
Il 3-1 arriva 5 minuti più tardi, quando de Vrij insacca di testa su calcio di punizione dalla sinistra; a macchiare il gol c'è però la carica dell'onnipresente Van Persie su Casillas. Al 71' è lo stesso portiere del Real a sbagliare in maniera grossolana un controllo e a regalare la doppietta a Van Persie, che insacca a porta vuota.

La "Manita" è servita all'80', quando di nuovo Robben aggira il portiere avversario e insacca, inesorabilmente, a porta vuota.



LE PAGELLE

SPAGNA 

Casillas 4,5 - Bravo, al 9', su Sneijder: rimane in piedi fino all'ultimo e ribatte il tiro del centrocampista olandese. Poi assiste alla gara fino al gol di Van Persie, su cui non può nulla. Incolpevole  anche sul gol di Robben. Male, invece, sulla terza realizzazione olandese. Inguardabile sul quarto gol olandese. Evita il sesto gol con due paratone nel finale.

Azpilicueta 4,5 - Poco propositivo. Blind non lo aggredisce molto, ma dalla sua parte è terreno di caccia di Robben. Crolla nella ripresa.

Piquè 4 - Sempre un po' arruffone. Mezzo 'buco' al 9', quando Robben può servire Sneijder che vola verso la porta. Non riesce a dialogare bene con Ramos. Colpe anche sul gol di Robben. A vuoto anche sul terzo gol olandese. Nel finale è un manuale su come non difendere.

S. Ramos 4 -  L'Olanda non arriva molto spesso in area e Van Persie non è certo in grande serata. Lui si adegua un po' troppo alla situazione e, così, non pare sempre concentratissimo. Nessuna intesa con Piqué, come si evince in occasione del gol di Van Persie, che gli scappa clamorosamente via. Altro svarione sul gol di Robben: posizionato malissimo, si fa saltare facile. Finale inguardabile: sul 5-1, Robben lo brucia.

Jordi Alba 5 - Buon primo tempo. Duello avvincente con Janmaat che, a fasi alterne, controlla. Nella ripresa cala evidentemente e si permette leziosisimi improvvidi.

Xabi Alonso 5,5 - Ordinato, anche se meno rapido nella circolazione di palla rispetto al solito. Dal 63' Pedro 5 - Quando entra lui, la Spagna sbanda del tutto. La squadra si sbilancia, lui non ha nemmeno una vera occasione.

Busquets 4,5 - Sempre provocatorio, si attira le ire (e le botte) degli olandesi. Fa tanto filtro e poco più. Nel secondo tempo è travolto.

Iniesta 5,5 - Tratta il pallone sempre in maniera sopraffina. Grande merito, poi, è quello di non dare mai punti di riferimento all'avversario, in virtù del grande movimento che effettua in ogni fase. Splendido assist per Silva al 42'. Secondo tempo decisamente più difficile anche per lui.

Xavi 5 - Motore del gioco iberico, è guardato a vista dai mediani avversari. Si attiva un po' meno di frequente, ma con la consueta qualità. Scompare nel secondo tempo.

Silva 5 - Ha la palla buona al 20', ma si fa rimontare dalla difesa avversaria. Per il resto, moto perpetuo, tagli continui e bei ripiegamenti. Manca un po' in rifinitura: lezioso, al 42' spreca un'occasione incredibile cercando il pallonetto. Molto male nella ripresa. Dal 78' Fabregas s.v.

Diego Costa 5,5 - Fischiatissimo per il 'gran rifiuto' alla nazionalità brasiliana, lotta come suo solito ma, per lunghi minuti, è poco efficace. Vlaar lo chiude quasi sempre. Molto molto abile nel procurarsi il rigore con cui si sblocca la partita. La sua presenza - che tatticamente funziona - è una bella novità per la Spagna. Sciocco impatto con Maritns Indi subito dopo il gol di Robben. Dal 62' Torres 4,5 - Si vede solo per una mezza simulazione e per un errore incredibile nel recupero.

All: Del Bosque 4 - La Spagna fa un possesso palla eterno. La presenza di un centravanti vero non cambia poi troppo lo stile della 'Roja'.  A differenza del recente passato, però, il 'puntero' degli iberici (che pure non brilla) non è tagliato fuori, anzi. Una mini-rivoluzione che può pagare. Servono però maggior concentrazione dietro e più cattiveria davanti: la rimonta olandese non è casuale. Manca del tutto la concentrazione, manca del tutto la condizione. I suoi cambi sbilanciano la squadra e l'affondano. Sconfitta epocale.

OLANDA

Cillessen 6,5 - Poco impegnato nel primo tempo, è pronto nei momenti chiave: Tocca il rigore di Xabi Alonso e salva la squadra neutralizzando lo sciagurato pallonetto di Silva. Finale sicuro.

Janmaat 6,5 - Tanta curiosità per il fluidifacante del Feynoord che sfodera un buon avvio di gara: prudente ma non remissivo. Al 25' ha la palla buona per colpire, ma si impaurisce. Da lì in poi, qualche errore di troppo. Si riprende con autorità nella ripresa.

De Vrij 6 - Spostato un po' a sorpresa sul centro destra, si giova della protezione di Vlaar qualche passo alle spalle. Troppo ingenuo in occasione del rigore a favore della Spagna, via via lascia spazi pericolosissimi alle proprie spalle. Il gol che chiude la gara lo riscatta parzialmente. Dal 74' Veltman 6 - Entra e gioca sul velluto.

Vlaar 7 - E' l'ultimo uomo della difesa di Van Gaal e comincia con grande attenzione. Importantissima chiusura su Diego Costa dopo 13'. Spesso autoritario sul centravanti iberico, è il 'tappa buchi' dell'Olanda.

Martins Indi 6,5 - In avvio è il meno sicuro del terzetto centrale olandese. Non tiene bene la posizione e anche palla al piede pasticcia non poco. Successivamente recupera un po' e finisce in bellezza.

Blind 7,5 - Molto meno propositivo di Janmaat, avanza col freno a mano tirato. Suo, però, il lancio perfetto che il colpo di genio di Van Persie, trasforma in gol. Si riepete nell'assistenza anche sul gol di Robben.
Decisivo. Anche un salvataggio clamoroso nel recupero su Torres.

De Guzman 5,5  - Leggerino. Il suo impatto sulla gara è per lungo tempo minimo. Rischia il doppio giallo dopo soli 37'. Dal 62' Wijnaldum 6 - Si mette in mezzo, dando maggiore qualità rispetto a De Guzman.

De Jong 7 - In forma smagliante, si sfianca nel tentativo di coprire più campo possibile provando 'ad uscire' sui portatori di palla della mediana avversaria. Nel secondo tempo è ovunque.

Sneijder 6 - Si piazza alle spalle delle due punte, molto vicino a Van Persie. Al 9' ha la palla buona per portare i suoi in vantaggio, ma si fa ipnotizzare da Casillas. Poi si vede solo a sprazzi. Si magnia il 6-1 un paio di volte.

Robben 8,5 - Svaria un po' su tutto il fronte dell'attacco. Al 9' firma un grande assist che però Sneijder spreca. Non si vede con grande continuità, ma è il motore dell'Olanda sempre e comunque. Il gol, in avvio di ripresa, è semplicemente eccezionale. Bellissima anche l'azione che porta alla traversa di Van Persie. Indescrivibile la potenza mostrata nell'azione del quinto gol.

Van Persie 7,5  - Si vede molto poco, soprattutto in avvio. Non sta benissimo, ma il gol con cui riapre la partita è un pezzo di bravura assoluto. Colpisce anche una traversa clamorosa al 60'. Non si accende con continuità, ma può sempre colpire. Dal 79' Lens 6 Partecipa alla festa con un paio di buone progressioni.

All: Van Gaal 7,5 - Va bene: ci sono 5 difensori in campo, ma l'atteggiamento è tutt'altro che rinunciatario. La difesa dell'Olanda, infatti, è sempre altissima e aggressiva. Con il passare dei minuti, però, le cose peggiorano: gli oranje lasciano un po' troppo  spazio. Però non mollano mai e, sfruttando le lacune della difesa spagnola, rimontano e dilagano. Coraggio e umiltà. La compattezza e la classe degli attaccanti pagano. Forza atletica immensa.

Arbitro: Rizzoli (Ita) 5,5 - Dirige un buon primo tempo. Resta qualche dubbio sul rigore un po' troppo 'scolastico' assegnato alla Spagna. Pasticcia su alcuni offiside fischiati all'Olanda e grazia De Guzman che, al 37', meriterebbe il secondo giallo per un tackle molto duro su Xabi Alonso. Decide di non sanzionare in alcun modo la testata di Diego Costa su Martins Indi: certo, l'impatto è minimo, ma il gesto brutto comunque. Ci stava il giallo. Sospetto anche l'impatto Van Persie-Casillas in occasione del gol di De Vrij. Insomma: dirige bene, ma sceglie male nei momenti chiave.

LE FOTO







Messico - Camerun 1-0

IL TABELLINO

Messico (5-3-2): Ochoa; Aguilar, Rodriguez, Marquez, Moreno, Layun; Herrera (dall’89′ Salcido), Vázquez; Guardado (dal 69′ Fabian); Dos Santos, Peralta (dal 74′ Hernandez).
Allenatore: M. Herrera.

Camerun (4-3-3): Itandje; Djeugoue (dal 46′ Nounkeu), Nkolou, Chedjou, Assou-Ekotto; Song (dal 79′ Webo), Ejong, Mbia; Moukandjo, Eto’o, Choupo Moting.
Allenatore: V. Finke.

Arbitro: Wilmar Rodan (Colombia). Assistenti: Humberto Clavijo, Eduardo Diaz (Colombia)
Ammoniti: 57′ Moreno (M); 77′ Nounkeu (C).
Marcatori: 61′ Peralta (M).



IL RIASSUNTO

Dopo quanto accaduto in Brasile-Croazia, ci ha pensato Peralta a scongiurare il rischio di dover parlare ancora di decisioni arbitrali piuttosto che di calcio giocato. L'attaccante del Club America decide la sfida contro il Camerun e regala tre punti meritatissimi al Messico, rubando la copertina all'assistente Clavijo che, altrimenti, sarebbe stato il protagonista in negativo della sfida. Sono due i gol regolari annullati nel primo tempo dal guardalinee colombiano a Giovani Dos Santos, con decisioni che hanno tenuto in bilico la sfida più di quanto dicessero i valori espressi sul rettangolo verde.


Nei primi venti minuti, sotto il diluvio di Natal, c'è una sola squadra in campo. Il Messico è padrone del gioco e sfrutta molto bene le corsie laterali, grazie soprattutto all'intraprendenza di Layun sulla sinistra. Al 12' la nazionale centroamericana trova il meritato vantaggio con Giovani Dos Santos, bravo a deviare in rete al volo un cross perfetto di Herrera, ma l'assistente vede un fuorigioco che non c'è e l'arbitro annulla. Il Camerun continua a fare fatica, ma al 22' si scuote e sfiora il gol che avrebbe il sapore della beffa: Assou-Ekotto sfonda sulla sinistra e mette in area un pallone molto invitante che Eto'o calcia fuori di prima intenzione. I Leoni africani creano un'altra occasione su corner, ma la supremazia del Messico torna subito ad essere evidente. Al 29' lo sforzo profuso dagli uomini di Herrera sembra premiato quando Giovani Dos Santos appoggia in rete su calcio d'angolo, ma ci pensa ancora l'assistente Clavijo ad annullare. L'ultimo tocco di testa prima della deviazione dell'attaccante del Villarreal, in realtà, è di un giocatore del Camerun. Si va all'intervallo sullo 0-0.

Nella ripresa la musica non cambia e in avvio di tempo il Messico sfiora ancora il vantaggio. Il portiere del Camerun Itandje è bravissimo a neutralizzare la conclusione ravvicinata di Peralta, liberato da un tocco sontuoso di Giovani Dos Santos. Il ritmo, complice il campo sempre più scivoloso a causa della pioggia che non accenna a diminuire, è più basso rispetto a quello dei primi 45'. Il Camerun fa venire i brividi ai tanti tifosi messicani presenti allo Estadio das Dunas con una punizione di Assou-Ekotto che, deviata, finisce fuori di un soffio. La svolta arriva al 16': Giovani Dos Santos, autore di una prova maiuscola, calcia in porta; sulla deviazione di Itandje, Peralta dimostra di avere il fiuto del bomber di razza e da ottima posizione ribadisce in rete. Il Messico prova a gestire il vantaggio facendo possesso palla, mentre il Camerun non trova mai una reazione davvero efficace. La squadra di Finke ha un paio di occasioni nel finale, frutto però più di azioni casuali che di un vero spartito di gioco. Finisce con la vittoria merita del Messico che aggancia il Brasile in vetta alla classifica del gruppo A.



LE PAGELLE

=== MESSICO ===

Guillermo OCHOA 6 – Il palo lo salva in occasione del tiro di Eto’o, poi fa buona guardia su Choupo-Moting ma non deve compiere interventi proibitivi. Attento nel finale sul colpo di testa di Moukandjo.

Paul AGUILAR 6,5 - Il difensore dell’America fa un prezioso lavoro. Attivo, abile a proporsi, partecipa anche all’azione del gol-partita. Patisce solo Assou-Ekotto in velocità.

Francisco RODRIGUEZ 6,5 - Anticipa Eto’o con alterne fortune, ma se la cava bene. Salva un gol fatto all’87’ e per questo merita mezzo voto in più.

Rafael MARQUEZ 6 - Colpisce di testa e sfiora il gol nel primo tempo anticipando il meglio posizionato Moreno. Per il resto non demerita.

Hector MORENO 6 - Il giocatore dell’Espanyol copre bene gli spazi quando chiamato in causa.

Miguel LAYUN 7 – Crea costantemente problemi a Djeugoue e lo fa impazzire per tutto il primo tempo.

Hector HERRERA 6 – Gara di corsa e quantità (dal 92’ Carlos SALCIDO s.v.).

José VAZQUEZ 6 - A protezione della difesa fa da schermo e cerca di innescare i compagni.

Andres GUARDADO 6,5 – Il giocatore del Bayer Lekerkusen forma un ottimo tandem con Layun a sinistra: la chiave per scardinare la retroguardia del Camerun è tutta lì (dal 68’ Marco FABIAN 6 - Entra con buon piglio, poi non riesce a sfruttare un assist del Chicharito).

Oribe PERALTA 7 – Sempre propositivo, corona la sua gara con il gol-partita sulla respinta di Itandje. Anche i numeri sono dalla sua: ben 9 gol nelle ultime 7 presenze con la nazionale messicana (dal 73’ Javier HERNANDEZ 6 – Fa una grande giocata in area per Fabian che, però, non la sfrutta. Sbaglia un gol nel finale, avrebbe messo i titoli di coda alla partita con un pizzico di anticipo).

Giovani DOS SANTOS 7,5 - Due gol annullati per il talentuoso attaccante di origine brasiliana. Non si scoraggia e conclude propiziando il gol di Peralta. Semplicemente una spina nel fianco.

All. Miguel HERRERA 6,5 – La sua squadra gioca bene grazie al consolidato possesso palla e alle soluzioni dei suoi uomini offensivi, soprattutto sulla corsia sinistra. Può stupire in questi Mondiali.

=== CAMERUN ===

Charles ITANDJE 6 – Poteva raccogliere prima il pallone in fondo al sacco, ma l’assistente gli agevola il compito. Rimane in piedi in avvio di ripresa sulla conclusione di Peralta mentre sul tap-in del gol il portiere del Konyaspor non può proprio nulla: aveva già fatto fin troppo su dos Santos.

Cedric DJEUGOUE 4,5 – Preso costantemente in mezzo, il classe ’92 del Coton Sport vive un esordio traumatico e il suo tecnico non può che sostituirlo per frustrazione (dal 46’ Dany NOUNKEU 5,5 – Il giocatore del Besiktas entra duro, è costretto all’ammonizione su Fabian e cerca di spazzare i palloni vaganti. Soffre anche lui).

Nicolas N’KOULOU 5,5 - Il difensore dell’OM rischia su Peralta con un intervento nel primo tempo che per sua fortuna è tempestivo. Per il resto fatica a contenere gli avversari.

Aurelien CHEDJOU 5,5 - Il difensore del Galatasaray va vicino al gol di testa. Dietro, però, non riesce a fare meglio del compagno di reparto. Tiene in gioco dos Santos sulla prima rete annullata al Messico.

Benoit ASSOU-EKOTTO 6,5 - La punizione deviata che tenta con il suo sinistro mette i brividi ai messicani. Copre abbastanza bene, si prende il lusso di superare Aguilar e va al tiro in continuazione.

Stephane M’BIA 6 - Le discese del calciatore del Siviglia mettono un po’ di apprensione agli avversari nella ripresa.

Alexandre SONG 5,5 - Interviene senza remore, con le buone e con le cattive, ma arranca e fa poco filtro (dal 79’ Pierre WEBO s.v.).

Eyong ENOH 5 – Prestazione talmente oscura che non si hanno notizie di lui. Il gol messicano parte dalla sua zona.

Benjamin MOUKANDJO 5,5 – Contributo scarso, si sveglia alla fine con una discesa e un colpo di testa che impegna Ochoa. Troppo tardi.

Samuel ETO’O 5,5 – Prima gioca in versione uomo-assist, poi scheggia il palo su assist di Assou-Ekotto. E’ un gol sbagliato non da lui. Nella ripresa non incide.

Eric Maxim CHOUPO-MOTING 6 – Un gol annullato anche per lui, ma il gioco era fermo per il corretto off-side. Rimette in gioco dos Santos e viene graziato dall’assistente che annulla la seconda rete avversaria per un inesistente fuorigioco. Il giocatore del Mainz tutto sommato ci mette grande volontà e, nella ripresa, è uno dei pochi a dar fastidio a Ochoa.

All. Volker FINKE 5,5 – La sua formazione palesa degli evidenti limiti, la qualità a disposizione è decisamente scarsa. Rischia di terminare all’ultimo posto il suo girone, Croazia e Messico (senza considerare il Brasile) sono certamente più attrezzate.

LE FOTO




Giovani si lamenta con l'arbitro dopoprimo  il gol annulalto

Eto'o contrastato dalla difesa messicana

Peralta esulta dopo aver siglato l'1-0

L'esultanza dei messicani

giovedì 12 giugno 2014

Brasile - Croazia 3-1

IL TABELLINO

Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Paulinho (63' Hernanes), Luiz Gustavo; Hulk (69' Bernard), Oscar, Neymar (88' Ramires); Fred. Allenatore: Scolari.

Croazia (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Lovren, Vrsaijko; Kovacic (61' Brozovic), Modric; Rakitic, Perisic, Olic; Jelavic (78' Rebic). Allenatore: Kovac.

Arbitro: Yuichi Nishimura
Marcatori: 11' Marcelo (Aut.), 29', 71' Neymar Jr, 90' (+1) Oscar (B).
Ammoniti: Neymar Jr, Luiz Gustavo (B), Corluka, Lovren (C).
Spettatori: 66.000.



IL RIASSUNTO

Subito nel segno di Neymar. Con una doppietta del suo fuoriclasse più atteso, il Brasile piega in rimonta (3-1) la Croazia e inizia nel migliore dei modi la rassegna iridata. Ma il mondiale delle polemiche non poteva cominciare con il giallo anche in campo: il rigore del 2-1 regalato dall'arbitro giapponese Nishimura ai padroni di casa farà parlare a lungo nei prossimi giorni. Speriamo che non rappresenti l'inizio di una lunga serie di sviste che finirebbero per mettere ancor più nell'occhio del ciclone la Fifa, già di per sé criticatissima, in questi giorni, per la controversa assegnazione dei Mondiali 2022.

E' stata una gara equilibrata decisa, inevitabilmente, da un episodio. Onore alla Croazia che le ha tentate tutte per mettere in difficoltà la Selecao con una prova gagliarda e ordinata ma tanto di cappello anche al Brasile che ha saputo rimettere a posto le cose con lucidità, senza farsi prendere dall'ansia e dalla pressione. Il bel gioco non si è visto ma per quello c'è tempo.

Scolari è andato sul sicuro, confermato in blocco la squadra che ha vinto l'anno scorso la Confederations Cup. La novità è stata solo sulla posizione dei tre con Oscar dirottato a destra, Neymar dietro a Fred e Hulk spostato a sinistra. Sul fronte opposto Niko Kovac, costretto a rinunciare al bomber Mandzukic, squalificato, ha risposto dando la maglia da centravanti a Jelavic e preferendo a sorpresa Vrsaljko al mancino naturale Pranjic sulla sinistra.

La mossa si è rivelata particolarmente azzeccata visto che proprio sull'out sinistro, dove il ct ha dirottato anche Olic invece di Perisic, la Croazia ha fatto la differenza nei primi minuti, sorprendendo Dani Alves. L'attaccante del Wolfsburg ha prima sfiorato il bersaglio su un traversone dalla destra di Perisic poi ha messo lo zampino sullo 0-1 (11') con un cross basso lisciato da Jelavic e deviato sfortunatamente nella propria porta da Marcelo.

Il Brasile ha vacillato, ha rischiato di incassare il raddoppio su un colpo di testa di Jelavic poi, a poco a poco, ha preso in mano il comando delle operazioni. E dopo aver impegnato Pletikosa con Oscar e Paulinho, ha pareggiato (29') con un chirurgico diagonale di sinistro dal limite di Neymar. La Croazia si è spaventata e ha abbassato il baricentro per non correre ulteriori rischi.

Decisione saggia visto che il Brasile ha iniziato a sbattere contro un muro biancorosso senza trovare idee e le adeguate contromisure per far male. Non a caso per tornare a rendersi pericolosi dalle parti di Pletikosa i verdeoro hanno dovuto attendere fino al 69' quando Alves ha mandato di poco alta una punizione dal limite. L'episodio ha comunque dato la giusta scintilla alla Selecao che 1' dopo si è procurata con astuzia (Fred ha simulato una trattenuta in un contrasto con Lovren) il rigore per passare: sul dischetto è andato Neymar che ha bucato Pletikosa.

La Croazia ha reagito con orgoglio, si è riversata in avanti e per due volte nel finale, in cui Kovac ha gettato nella mischia anche il viola Rebic, ha sfiorato il pari con Modric e Perisic. Il Brasile ha tirato un sospiro di sollievo e in pieno recupero (91') ha messo al sicuro il risultato sfruttando una percussione del migliore in campo, Oscar, bravo a bucare Pletikosa con un destro di punta dal limite in pieno stile calcio a cinque. Il successo, dunque, consente a Scolari di affrontare con maggiore serenità il prossimo impegno con il Messico. Per la Croazia è in arrivo contro il Camerun una sfida già da dentro o fuori.



LE PAGELLE

BRASILE

Julio Cesar 6: inoperoso per lunghi tratti, reattivo nel finale quando viene chiamato in causa in un paio di insidiose circostanze.

Daniel Alves 5: bello vederlo sgroppare sulla fascia, ma un terzino deve anche difendere e Olic lo fa incredibilmente soffrire.

Thiago Silva 6: sicuro in chiusura, sfrutta però poco le sue grandi qualità in impostazioni di gioco.

David Luiz 6: insuperabile nel gioco aereo, pericoloso anche nell’area avversaria, eppure l’impressione è che la coppia centrale, nel complesso, non sia al top.

Marcelo 6: chissà quanti fantasmi nella testa dopo quell’autogol; tuttavia, riesce a riprendersi

Luiz Gustavo 6: lavoro oscuro e silenzioso, ma altrettanto fondamentale, soprattutto quando nel finale dà una grossa mano ai centrali di difesa.

Paulinho 6.5: non avrà una tecnica immensa, tuttavia le sue percussioni centrali ed è proprio suo il primo pericolo per Pletikosa dopo 20′ (18′ s.t. Hernanes 5.5 : inserito per dare maggiore qualità, non inventa molto).

Neymar 7.5: rischia il rosso con un gomito alto, poi però si accende e, signori, un giocatore così è davvero un fuoriclasse. Al di là dei gol, ha il raro pregio di dare la sensazione di essere pericoloso in ogni circostanza. (43′ s.t. Ramires s.v.)

Oscar 7: un terzo della rete del pari è merito suo; nelle occasioni più importanti, lo zampino di Oscar c’è, come dimostra anche quando c’è da chiudere i conti.

Hulk 6: fisicamente imperioso, offensivamente fa fatica a creare pericoli.

Fred 5.5: aggressivo in pressing, fuori tempo sui traversoni dalle fasce; il rigore procurato è più merito dell’arbitro che del suo mestiere.


CROAZIA

Pletikosa 5: plastico su Oscar nel primo tempo, in netto ritardo sul rasoterra del pareggio di Neymar e insicuro nelle uscite alte. Intuisce il rigore, senza riuscire a mandarlo fuori dallo specchio, e completa la serata non convincendo appieno sul terzo gol.

Srna 6: qualche sbandata c’è, eppure, nonostante l’età, dimostra sempre di essere una delle colonne di questa nazionale.

Corluka 6: rudimentale ma efficace, contiene bene gli attacchi brasiliani.

Lovren 5.5: apre sfortunatamente le gambe sul diagonale del pari e “causa” – volutamente tra virgolette, vista l’inesistenza del fallo – il rigore.

Vrsaljko 7: Il terzino del Genoa, dopo un campionato sulla destra, si adatta splendidamente sulla fascia sinistra.

Perisic 6.5: giocatore a tutto campo, inesauribile per 90′.

Rakitic 6.5: per quanto vada in lieve difficoltà quando il Brasile alza i ritmi, disputa un’ottima partita in entrambe le fasi.

Modric 6.5: al pari di Rakitic, è molto sacrificato in copertura, ma non si tira davvero mai indietro.

Kovacic 5.5: il gioco croato si sviluppa molto di più per vie laterali e lui ne è troppo spesso tagliato fuori (15′ s.t. Brozovic 5.5: sulla falsariga del compagno, estraneo dal gioco).

Olic 7: suo il traversone del gol, suoi i numeri che fanno impazzire Dani Alves, sue un paio di ingenuità che potrebbero costare carissime.


Jelavic 6: ci mette lo zampino sull’autorete di Marcelo e cerca di tenere alta la squadra, non riuscendoci sempre. (33′ s.t. Rebic s.v.).

LE FOTO








Mondiali 2014

Il Campionato mondiale di calcio 2014 o Coppa del Mondo FIFA del 2014 (in inglese: 2014 FIFA World Cup, in portoghese: Copa do Mundo FIFA de 2014), o Brasile 2014, è la 20ª edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA e la cui fase finale è prevista in Brasile dal 12 giugno al 13 luglio 2014.

La vendita dei biglietti per il campionato mondiale di calcio 2014 ha avuto inizio il 20 agosto 2013 e si è stimato che ne saranno resi disponibili circa 3,3 milioni, acquistabili attraverso il sito web ufficiale della FIFA.

Come per il Mondiale precedente, la FIFA continuò con la politica della rotazione tra le confederazioni internazionali per la selezione del continente al quale deve appartenere il Paese organizzatore della manifestazione, così il 7 marzo 2003 annunciò che la fase finale di questi campionati mondiali si sarebbe giocata in Sud America, evento che accadde l'ultima volta nel 1978 quando il campionato del mondo fu organizzato dall'Argentina.

Il 3 giugno 2003 la CONMEBOL comunicò che Argentina, Brasile e Colombia avevano espresso il desiderio di presentare le loro candidature, tuttavia nel 2004 Argentina e Colombia rinunciarono a tale progetto, lasciando così il Brasile come unico candidato.

Nonostante questo, la FIFA lasciò intendere di tenere in considerazione altre candidature nel caso in cui il Brasile non avesse superato gli standard di qualità richiesti, cosa comunque non verificatasi.

Il 30 ottobre 2007, nella sede principale della FIFA a Zurigo, è stato ufficializzato che l'edizione del 2014 della Coppa del mondo FIFA sarà organizzata in Brasile, in quanto unico candidato rimasto.


CITTA'

Le città scelte per ospitare l'evento sono in totale dodici: Belo Horizonte, Brasilia, Cuiabá, Curitiba, Fortaleza, Manaus, Natal, Porto Alegre, São Lourenço da Mata, Rio de Janeiro, Salvador e San Paolo. Altre città che avevano mostrato interesse erano state: Belém, Campo Grande, Florianópolis, Goiânia, Maceió e Rio Branco.


LOGO

Il logo, creato dall'agenzia carioca Africa, si chiama "Inspiration" (in italiano "Ispirazione") ed è stato presentato a Johannesburg l'8 luglio 2010. Il logo, che mostra la silhouette della Coppa del Mondo formata da tre mani stilizzate di colore verde e giallo, richiama la bandiera del Brasile e a rappresentare il caloroso benvenuto al mondo da parte del paese ospitante. Secondo gli autori, le mani hanno, anche, un messaggio umanitario di interconnessione culturale tra i popoli.


MASCOTTE

La mascotte ufficiale della Coppa del Modo 2014, un armadillo tatu-bola, è stata annunciata l'11 settembre 2012 durante una cerimonia organizzata dal LOC (Local Organising Committee) e presentata al pubblico durante il telegiornale Fantástico. La caratteristica che lega l'animale al gioco del calcio risiede nel fatto che l'armadillo, quando minacciato dai predatori, si arrotola su se stesso, somigliando ad una palla.


PALLONE

Il nome della mascotte, scelto attraverso una votazione pubblica, che ha coinvolto oltre 3,5 milioni di persone, è Fuleco ed è stato annunciato il 25 novembre 2012. Circa il 48% dei voti (1,7 milioni) sono andati a Fuleco, il 31% a Zuzeco e il 21% a Amijubi.


SQUADRE PARTECIPANTI

- ALGERIA 
- CAMERUN
- COSTA D'AVORIO
- GHANA
- NIGERIA
- COSTA RICA
- HONDURAS
- MESSICO
- STATI UNITI
- ARGENTINA
- BRASILE
- CILE
- COLOMBIA
- ECUADOR
- URUGUAY
- AUSTRALIA
- COREA DEL SUD
- GIAPPONE
- IRAN
- BELGIO
- BOSNIA
- CROAZIA
- FRANCIA
- GERMANIA
- GRECIA
- INGHILTERRA
- ITALIA
- OLANDA
- PORTOGALLO
- RUSSIA
- SPAGNA
- SVIZZERA